Андрей Тихомиров "Signor pensatore"

Storie del genere umoristico-fantastico. Il mondo del futuro, che ci viene prima sotto forma di fantasia e poi nella realtà.

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Signor pensatore
Андрей Тихомиров

Storie del genere umoristico-fantastico. Il mondo del futuro, che ci viene prima sotto forma di fantasia e poi nella realt?.

Андрей Тихомиров

Signor pensatore




Signor pensatore

Finalmente giunsi alla sua baracca, le cui pareti sembravano cresciute nel terreno, con un ingresso da un lato e una finestra dall'altro. Bussai al foglio di lamiera ondulata che copriva l'ingresso. Cos? di solito gli ospiti annunciano il loro arrivo, ma al posto delle porte c'era un buco.

– Chi ? questo? – Si ? sentita la voce di qualcuno.

–Posso venire a trovarti un attimo?

– Che ? successo? – chiese l'uomo nella cabina.

– Voglio esaminarti. Come ti senti?

– Non mi sto lamentando. Va tutto bene. ? sano.

"Ma almeno fai attenzione, cos? posso ascoltarti." Oppure lasciami entrare.

– Va' per la tua strada e lasciami in pace!

– non ne verr? fuori nulla. Il mio dovere mi ha portato qui. Ho bisogno di esaminarti.

– E protesto contro la violenza! Dov’? la tua decantata libert? di parola e di azione? E sostieni anche che tutti la usano come l'aria?

– S?, ma una tale concezione della libert? presuppone un certo grado di coscienza.

“I nostri antenati hanno protestato contro la violenza facendo scioperi della fame nelle carceri. Adesso ? un momento diverso e dichiaro uno sciopero del silenzio per protesta!

– Ascolta, signore! La societ? rispetta la nostra decisione di ritornare alla natura. Puoi godere di tutti i benefici della civilt?, ma se vuoi dormire sui materassini, sono affari tuoi! Per favore, rinuncia a tutto ci? che la cultura offre alla societ?: benefici sia spirituali che materiali. Ma dobbiamo ancora rispettare alcune leggi, se non quelle sociali, almeno quelle inerenti alla natura umana. Dopotutto anche in questo bisogna restare umani. Riesci a sentirmi?

Silenzio. Dalla cabina non proviene alcun suono. Il signore nello stand ha scioperato.

"Ti assicuro che rispetto la tua decisione di vivere in povert? e di nasconderti dalla societ? per dedicarti alla riflessione, come gli antichi filosofi." Ma sono il nuovo igienista nella tua zona e devo prendermi cura di te come tutti gli altri. Riesci a sentirmi?

Di nuovo silenzio.

"Bene, okay", ho pensato, "se non vuoi farlo nel modo giusto, allora lo faremo nel modo cattivo".

“Non ho pi? tempo, caro signore”, dissi ad alta voce, “me ne vado, ma torner? domani”. Spero che per allora sarai pi? intelligente.

Cercando di fare pi? rumore possibile, mi allontanai, ma mi sedetti dietro il cespuglio pi? vicino e cominciai a osservare attentamente lo stand.

Circa venti minuti dopo la testa di questo signore sporgeva dalla finestra. La testa si guard? intorno attentamente e presto il gentiluomo stesso usc? dalla cabina. Indossava dei pantaloni – un tempo dovevano essere stati bianchi – e un maglione nero che aveva raccolto tutta la terra circostante. Il signore si alz?, sollevandosi i pantaloni. Chinandosi, corse qualche passo gi? per il pendio e si tuff? nel fitto boschetto. Nessuno lo ha visto, ma neanche lui ha visto nessuno. Ne ho approfittato e sono salito nella cabina. C'era paglia sul pavimento, coperta da una coperta strappata.

Un paio di minuti dopo torn? il signore in persona. Quando mi vide, imprec? ad alta voce. Era impossibile stare lass?, quindi si inginocchi? accanto a me:

– Perchе irrompe in casa mia? Chi ti ha invitato qui?

Mi sono guardato intorno. Non c'era nemmeno un chiodo sulle pareti inclinate. Nell'angolo c'era solo una pala con il manico rotto.

– Hai paura che ti rubi i gioielli? Cosa stai facendo qui? Odiavi il mondo intero? Qualcuno ti ha offeso?

– Sono stanco di te! Uscire! Vorrei stare da solo!

"Puoi restare da solo", ho iniziato in modo significativo, "ma non devi suscitare malcontento". Il mio consiglio ? di tornare tra le persone, di diventare di nuovo un essere umano. Mostrami i tuoi piedi: ? ora di piantarti i piselli tra le dita!

Mise entrambe le gambe sotto di sе e non disse nulla. Ho ammorbidito il tono:

– Ti consiglio di trasferirti in una delle villette. ? tranquillo l?, come in una foresta sotto la neve. Se odi i mobili, puoi buttarli via o farli a pezzi come meglio credi. A pochi passi dalla casa c'? un ruscello che gorgoglia: pu? sostituire la vasca da bagno o la doccia. Avrai sapone e una salvietta rigida per lavarti bene e, naturalmente, uno spazzolino da denti! E pasta che profuma di erbe. Ti far? diventare una persona diversa!

"Beh, stai ridendo di me", disse il signore. “Vivo qui da molto tempo, ho i miei diritti e le mie responsabilit?, quindi perchе non mi lasci in pace?” Dopotutto non disturbo nessuno, passo le mie giornate come uno scarafaggio laborioso. Non sono bella, ma sono utile. A cosa mi serve il tuo dentifricio se non per macchiarmi i denti? Se potessi darti un consiglio, ti direi: “Smettila con tutto questo trambusto e vieni da me. Costruisci un bellissimo stand accanto al mio e non me ne frega niente di tutto.

Questo signore ha cominciato a convincermi a seguirlo! Devo scambiare la mia vita con una Robinsonade, che rappresenta non solo un'esistenza primitiva, ma, vedi, un'intensa lotta di eterna saggezza umana e astuzia con gli elementi. Questo Diogene dei nostri giorni e la sua filosofia hanno cercato di propagarmi! Sono bastate poche tesi per distruggere, come mi sembrava, le sue convinzioni a met?, come un verme, queste due met? a met? e cos? via, ma tutto ? stato vano. Ogni parte viveva la propria vita, si dimenava, affermava il proprio primitivismo, si faceva beffe della civilt?.

"Non rappresenti pi? la razza umana, ma una trib? di disgustosi sapientoni." Hai creato una sorta di mostruoso paradiso automatico sul tuo pianeta. Ti sei allontanato dalla natura, l'hai soggiogata, l'hai costretta a lavorare fino all'autodistruzione, l'hai spezzata, violentata con le tue scoperte. Quando questo non vi bastava, inventate nei vostri laboratori una nuova natura, artificiale, chimica e meccanica, contraria agli scopi e alla volont? della natura stessa. Deve essere circondato dal mistero, perchе i secoli lontani sono minacciati da un uomo onnipotente, il cui cervello e le cui mani creeranno cose ancora pi? terribili, perchе queste mani non apparterranno pi? all'uomo.

Ho risposto al signor Pensatore che lui stesso aveva perso la sua forma umana e le sue parole non avevano senso. La futura persona si svilupper? armoniosamente. E inoltre, si ? dimenticato di altri mondi, di nuovi pianeti che scopriamo durante i voli spaziali e su cui scendono le nostre astronavi. Sarebbe molto triste se un solo sole splendesse sempre sopra la testa dell’umanit? e un’altra stella non sorgesse mai. Se le persone fossero sempre condannate ad armeggiare solo con la loro Terra, a rifare, a migliorare – solo quella! Ma, fortunatamente, lo spirito umano, le sue mani e i suoi pensieri hanno trovato nuovi campi di applicazione inesplorati su pianeti lontani. Conoscerai la felicit? quando la incontrerai, ma devi conoscere il dolore in anticipo, prima che entri nella tua vita, questo ? l'unico modo per difenderti da esso.

Volevo chiarire questo pensiero, ma il signore, come se non mi sentisse, continuava a mormorare il suo:

“Oggi non ricordate nemmeno cosa siano queste sensazioni: pesantezza, stanchezza, dolore, non sapete quanto sia piacevole il lavoro fisico. I piaceri pi? grandi non sono a tua disposizione: assaggiare il pane nero dopo un lungo sciopero della fame, assaggiare un sorso d'acqua dopo un lungo viaggio, addormentarsi sfinito dal duro lavoro. Siete femminucce che vi equiparano agli dei! Non siamo ancora nati, ma tutto ? gi? preparato per te. Le scuole vengono costruite pi? velocemente di quanto possano crescere i nuovi studenti, ci sono ospedali, ma ci sono pochi pazienti al loro interno. Le vostre palestre, i vostri campi da gioco, gli stadi sono cos? grandi che non saranno mai riempiti, avete cos? tante gallerie d'arte, cos? tante sale da concerto, cos? tanti teatri che siete stanchi, stufi, ? iniziato l'avvelenamento del cervello. E nessuno sa mai dove fermarsi.

Cosa potrei dire a questo riguardo? Che una persona rimarr? una persona e le persone rimarranno persone finchе non perderanno tutto ci? che ? umano. Le sue parole – qualunque cosa dica – sono un elogio dei nostri tempi. Rifiuta gli eccessi e la prosperit?, ma chi sa che il suo attuale rifiuto di tutti i beni e la fame volontaria non siano il risultato della saziet? di ieri?

Tutto nel mondo ? ora perfettamente organizzato e in esso regna l'armonia. Ogni persona assomiglia alla canna di un organo gigante che suona una sinfonia sulla vita sulla Terra. E se durante questa performance suona una nota stonata, il che non sorprende, visto che ci sono miliardi di tubi, allora ? uno di quei tubi rotti.

Il mondo intero ? attualmente sterile. Le strade, ad esempio, vengono innaffiate con schiuma, che viene poi lavata via dalla pioggia artificiale. Le case brillano di colori vivaci, ma predomina il bianco, simbolo di purezza e salute! Un esercito di igienisti ? insorto per combattere coloro che contaminano la pulizia.

“E tu”, gli dissi, “sei uno di loro”. Non posso permetterlo! Devo combatterti come paladino delle norme antiestetiche.

"Oh, sei un meraviglioso sognatore", disse il signore, notevolmente offeso, "sappi che lo sporco non scomparir? mai dalla faccia della Terra, perchе ogni granello di polvere ?, in effetti, una particella del nostro pianeta."

“Oh, pezzo di pianeta”, risposi con lo stesso tono, “se questi granelli di polvere si accumulano sotto le tue unghie, questo ? gi? sporco e deve essere rimosso con acqua e un pennello! A proposito, andiamo, il mio olfatto si rifiuta di percepire odori cos? strani.

"Nessuno ti ha invitato qui", rispose il signore, ma scese. – Se tu, oltre al naso lungo, avessi anche fantasia, avresti notato un melo in fiore nel luogo dove sei salito e che ti irrita tanto.

– Non ricordarmi gli alberi in fiore! Ero arrabbiato.

"Per tua informazione, ho fatto arrabbiare tutti gli alberi intorno a me!" L'ho fatto per migliorare la struttura del terreno. L'intero giardino ? il risultato di molti anni di ricerca sul problema associato ai fertilizzanti artificiali. Se camminassi su per la collina con me, scopriresti che pi? in alto vai, pi? gli alberi invecchiano. Su ogni tronco c'? una targa con i dati: quanti fertilizzanti azoto-fosfato e quanta torba sono stati utilizzati per nutrire l'albero. Vedi una fila di pioli piantati lo scorso autunno? Questo ? il confine del mio giardino. Probabilmente hai gi? intuito che questi sono i luoghi dei futuri sbarchi. Sotto semino, sopra raccolgo. Tratto gli uccelli con ciliegie e i ragazzi circostanti con pere. Tuttavia, devo assicurarmi che mi temano un po’.

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